LE ORIGINI DELLA SARTORIA ITALIANA, UN PONTE TRA PASSATO E FUTURO
Le origini della sartoria italiana risalgono al 1575 presso l’Università dei Sartori (anno di costituzione), da Papa Gregorio XIII, fu chiusa nel 1801 e riaperta nel 1947 per opera del mastro sarto Amilcare Minnucci. Successivamente alla seconda guerra mondiale l’Italia cercò di reagire al trambusto causato dalla guerra e rimboccandosi le maniche gli italiani diedero vita a nuovi e vecchi settori dell’industria con molta creatività, pazienza e forza di volontà. Tra i settori che ebbero una grande svolta, ci fu proprio la sartoria, divenendo un mercato appetibile anche per l’estero, contribuendo a parte del risanamento dell’economia italiana.
Quello del sarto è un lavoro fatto di pazienza, precisione, materiali, lavorazioni complesse, creatività e gusto, insomma, un lavoro minuziosamente meticoloso che dev’essere in grado di soddisfare a pieno le richieste del mercato e del cliente. Negli anni del Regno d’Italia, la moda italiana è prima al mondo per l’alta qualità, non solo dei tessuti ma anche per la straordinaria manifattura. Nascono le grandi case di moda e le talentuose stiliste come le sorelle Fontana o la grande Elsa Schiaparelli. Sono anni di rinascita in cui la moda afferma il proprio prestigio nel mondo attraverso le industrie e gli atelier.
Le sorelle Fontana
Negli anni ’80 l’Italia riesce a raggiungere un obiettivo importante, ottiene una propria etichetta, quella del made in Italy, che ancora oggi è segno indistinguibile di genialità, lusso, classe, sviluppo economico e sociale. Negli ultimi anni c’è stata una rivalutazione delle sartorie, coinvolgendo molti giovani pronti a investire su un prodotto in continua crescita, e grazie al supporto di aziende in franchising come Sos Sartoria Rapida, che opera su tutto il territorio nazionale, possono contare su una realtà da toccare con mano e un futuro di sicuro successo. Lauralba